Gli effetti della discriminazione razziale sui bambini

La discriminazione razziale ha effetti diversi sui bambini a seconda di quanto è forte il proprio senso di identità etnica, che costituisce dunque un importante fattore di protezione rispetto alla possibilità di sviluppare futuri problemi comportamentali (quali ansia, depressione o comportamenti oppositivi).
Un recente studio evidenzia il forte impatto che la discriminazione razziale ha sui bambini di 7 anni.

Cosa si intende per discriminazione?

In questi studi, la discriminazione fa riferimento a maltrattare o non rispettare l’altra persona per il colore della pelle, perché parla una lingua diversa o ha un accento diverso, oppure perché proviene da un altro paese o un’altra cultura. Ovvero è diverso. Diverso da chi? dal gruppo maggioritario.

Quali conseguenze la discriminazione può avere sui bambini?

Precedenti ricerche avevano già messo in risalto il fatto che tale fenomeno possa avere delle conseguenze su bambini al di sotto dei 10 anni e che un forte senso di identità etnico-razziale sia un fattore protettivo contro gli effetti negativi della discriminazione razziale. Altre ricerche, ancora, hanno studiato a lungo le conseguenze che comporta l’essere discriminati in adolescenza; in particolare uno studio ha dimostrato che tra adolescenti di etnia Latina e Afroamericana le conseguenze della discriminazione razziale sono riferibili ad abuso di sostanze, depressione e comportamenti sessuali rischiosi (Kao & Caldwell, 2017).

Un recente studio:

Ha sottolineato che, tra i bambini con un senso di identità etnica al di sotto della media, l’esperire discriminazione predice un aumento di problemi comportamentali internalizzati ed esternalizzati (ansia, depressione, comportamenti oppositivi). Al contrario, la stessa esperienza non predice suddetti problemi tra i bambini con un’identità etnica fortemente sviluppata (Yates & Marcelo, 2018).

A conferma di ciò, la letteratura sul tema ha precedentemente indicato che gli adolescenti con maggior interesse verso la propria cultura d’origine e con un maggior senso di appartenenza al gruppo etnico d’origine dimostrano maggior benessere psicologico e meno effetti negativi sul comportamento rispetto ai coetanei meno informati e connessi al proprio gruppo d’appartenenza (Nuttall & Valentino, 2017).

In conclusione, il recente studio è utile perché pone l’accento sull’importanza di promuovere e sostenere la conoscenza riguardo il proprio gruppo etnico e il senso di appartenenza sin dai primi anni di vita, per ridurre la discriminazione razziale e i suoi effetti negativi sui bambini. Quindi risulta essere un fattore protettivo e perciò importante nella fase di prevenzione della discriminazione.


Bibliografia
  • Kao, T.S.A., Caldwell, C.H. (2017). Family efficacy within ethnically diverse families: A qualitative study. Family process, 56(1), 217-233.
  • Jaggers, J.W., Bolland, A.C., Tomek, S., Bolland, K.A., Hooper, L.M., Church, W.T., Bolland, J.M. (2018). The longitudinal impact of distal, non-familial relationships on parental monitoring: implications for delinquent behavior. Youth & Society, 50(2), 160-182.
  • Marcelo, A.K., Yates, T.M. (2018). Young children’s ethnic-racial identity moderates the impact of early discrimination experiences on child behaviour problems. Cultural diversity & ethnic minority psychology.
  • Nuttall, A.K., Valentino, K. (2017). An ecological-transactional model of generational boundary dissolution across development. Marriage & Family Review, 53(2), 105-150.