Nel disturbo di conversione possono essere presenti uno o più sintomi di vario tipo. I sintomi motori comprendono la debolezza o paralisi; movimenti anomali, come tremori o movimenti distonici; anomalie della deambulazione e postura anormale degli arti. I sintomi sensoriali sono sensibilità tattile, visiva o uditiva alterata, ridotta o assente. Episodi di anormale e generalizzato tremore agli arti con apparente compromissione o perdita di coscienza possono assomigliare a crisi epilettiche. Ci possono essere episodi di insensibilità agli stimoli simili alla sincope o al coma. Altri sintomi includono un ridotto o assente volume della voce (disfonia/afonia), un’articolazione alterata (disartria), una sensazione di nodo alla gola e diplopia.
Criteri diagnostici
Uno o più sintomi di alterazione della funzione motoria volontaria o sensoriale.
I risultati clinici forniscono le prove dell’incompatibilità tra il sintomo e le condizioni neurologiche o mediche conosciute.
Il sintomo o il deficit non sono meglio spiegati da un altro disturbo medico mentale.
Il sintomo o il deficit causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, oppure richiedono una valutazione medica.
Specificare il tipo di sintomi:
con debolezza o paralisi
con movimento anomalo
con sintomi riguardanti la deglutizione
con sintomi riguardanti l’eloquio
con sintomi epilettiformi o convulsioni
con anestesia o perdita di sensibilità
con sintomi sensoriali specifici
con sintomi misti
Specificare se:
Specificare se:
Caratteristiche associate a supporto della diagnosi
Ci può essere una storia di molteplici sintomi somatici o l’esordio può essere associato a stress o trauma di natura psicologica o fisica. Tuttavia, anche se la valutazione dello stress o del trauma è importante, si potrebbe porre la diagnosi anche in assenza di suddetti stress e traumi
Prevalenza
Sintomi transitori di conversione sono comuni, ma l’esatta prevalenza del disturbo è sconosciuta. Questo dipende dal fatto che la diagnosi richiede una valutazione diagnostica in ambiente specialistico, dove è indentificato in circa il 5% degli individui che si rivolgono a una clinica neurologica. L’incidenza dei sintomi di conversione persistenti individuali è stimata essere 2-5/100.000 per anno. Il disturbo di conversione è 2-3 volte più comune nelle femmine.
Esordio
L’esordio è stato riscontrato a qualsiasi età, mentre il maggior numero di attacchi “non epilettici” si verifica nella terza decade e i sintomi motori hanno il loro picco di insorgenza nella quarta decade. I sintomi possono essere transitori o persistenti. La prognosi può essere migliore nei bambini più piccoli, piuttosto che negli adolescenti o negli adulti.
Fattori di rischio
Fattori temperamentali, fattori ambientali (abuso, trascuratezza, eventi di vita stressanti), fattori genetici e fisiologici (es. presenza di una malattia neurologica), mentre l’accettazione della diagnosi può costituire un modificatore del decorso a favore di una prognosi positiva, comorbidità di malattie fisiche o l’ottenimento di pensioni di invalidità possono costituire fattori prognostici negativi.