Il natale: perché capita di sentirci tristi?

Tra le feste più importanti del mondo cristiano vi è sicuramente il Natale. Colpendo le sfere emotive di un gran numero di persone, il Natale assume significati diversi per ognuno.


Può significare tristezza e malinconia se si ricorda il passato, soprattutto se qualcuno manca all’appello nella nostra nuova foto del Natale in famiglia. Può significare anche rinascita se è il primo Natale di un nuovo percorso felice, se il calore delle feste è condiviso da chi abbiamo intorno.

Alcuni studi hanno sottolineato l’influenza delle festività su coloro che sono in una condizione di fragilità psichica. Le feste natalizie possono accompagnarsi ad un peggioramento dell’umore, che potrebbe diventare disforico, con un conseguente aumento dell’ideazione suicidaria o dei comportamenti autolesivi – sia dal punto di vista psicologico che fisico. Anche eventi particolari, collegati al proprio passato, detti ‘eventi trigger’, possono scatenare reazioni emotive intense. In questi casi, fare parola del proprio umore e di ciò che stiamo vivendo, è importantissimo. Affrontare questi periodi con il sostegno delle relazioni sociali più vicine, elaborando l’esperienza con l’aiuto di un professionista della salute mentale, può essere un’ottima strategia per vivere serenamente il periodo natalizio e non solo.

Depressione e comportamento autolesionistico: la relazione con le festività
Non sono molte le analisi riguardanti l’umore e il suo andamento durante le festività, ma alcune hanno preso in esame le dimensioni più rilevanti in alcuni disturbi psichiatrici: abuso di alcool, comportamenti autolesionistici, tentativi e completamenti di suicidio, depressione.

In uno studio condotto da Peretti (1980), sono stati considerati tre aspetti principali da monitorare nel disturbo depressivo maggiore: la solitudine, l’ansia, l’impotenza. È stato rilevato che, durante le feste, nelle persone depresse sia forte la convinzione di essere sole e non avere relazioni amorose e familiari soddisfacenti, con la percezione di inferiorità rispetto al resto delle persone che stanno trascorrendo le vacanze serenamente. Questo aspetto è stato verificato da un altro sperimentatore attraverso delle interviste. In 55 pazienti ricoverati in servizio di emergenza psichiatrico, sono emersi dei sentimenti riguardanti la sensazione di sentirsi soli e abbandonati, senza una famiglia. Essi descrivevano il loro umore durante le vacanze natalizie come ‘depresso’.

È importante considerare che la situazione varia a seconda del caso: molti individui possono percepire comprensione e calore se hanno la possibilità di essere accolti ed affiancati dalla loro famiglia. Grazie al sostegno morale si riescono ad affrontare meglio le proprie difficoltà.

Infatti, gli studi riguardanti i comportamenti autolesionistici, svolti su grandi campioni di individui, hanno rilevato una gran diminuzione degli atti autolesivi nel periodo delle vacanze natalizie, dovuta probabilmente ad una vicinanza sociale maggiore. In particolare, in un campione di 20.000 persone, si è osservata una diminuzione del 30-40% dell’autolesionismo non suicidario. Nelle fasce di età più giovani il decremento è ancora maggiore, in quanto è stato rilevato circa il 60% dei casi di autolesionismo in meno rispetto al resto dell’anno (Bergen & Hawton, 2007).

I suicidi ed il nuovo anno: come prevenirli
La disperazione, la depressione, l’alcolismo e le recidive suicidarie rappresentano dei fattori di rischio molto importanti da tenere in considerazione. Nel periodo del Natale, la vicinanza a dei legami sociali stabili e il senso di protezione percepito, possono essere fattori di protezione molto importanti per coloro che si sentono in una condizione di solitudine e fragilità. Infatti, questi fattori aiutano nel non sentirsi eccessivamente sopraffatti dalle emozioni negative, ricevendo appoggio e comprensione sociale.

Sono state svolte delle analisi su un gran numero di popolazioni per comprendere l’incidenza del suicidio in relazione alle festività natalizie. Nei campioni presi in esame, i tentativi di suicidio ed i suicidi completati sono risultati molto ridotti durante il Natale, probabilmente a causa dei fattori sopracitati. Nonostante ciò, è stato osservato un picco ed aumento dei casi di suicidio successivamente al capodanno.

Perché accade?
Le gioia e vicinanza provate durante le festività vengono a mancare, facendo precipitare le persone alla vita di tutti i giorni. Quindi la solitudine e la percezione di non aver più sostegno sociale e conforto, fanno breccia in coloro che vivono condizioni di fragilità psichica, spazzando via il velo di calore umano percepito durante i giorni di festa passati assieme ad altre persone. Questi pensieri diventano insormontabili, inducendo a credere che sia troppo difficile superare dei giorni o un nuovo anno in compagnia delle stesse sensazioni disperate, causando un aumento del rischio di commettere suicidio (Hofstra et al., 2018).

Alcune analisi svolte in Austria hanno confermato i dati relativi ai suicidi successivi al Capodanno. L’elevata incidenza di suicidi nella prima settimana del nuovo anno, considerati come periodo di controllo i 30 giorni precedenti al periodo dell’avvento ed i 30 giorni successivi alla prima settimana del nuovo anno, presenta un picco molto elevato.

I casi di suicidio decrescono molto nel periodo natalizio, come evidenziato dal grafico, successivamente presentano il picco più alto dell’anno nel giorno di Capodanno e mediamente alto nella settimana immediatamente successiva.

Questi dati sono molto importanti da considerare in ambito clinico, in quanto possono rappresentare il bisogno e la necessità di intensificare gli interventi di prevenzione del suicidio. Fornire una consapevolezza al pubblico relativa le condizioni di chi è a rischio suicidario soprattutto nel periodo successivo alle vacanze natalizie, può essere d’aiuto nel fornire aiuto e supporto, inducendo anche coloro che si trovano in una condizione di disperazione a farne voce, in modo da prevenire successivi tentativi di suicidio.

Cosa possiamo fare?

Rimanere in contatto con le persone anche dopo le feste. Considerato il momento di solitudine, potrebbe essere più facile per qualcuno in una condizione di fragilità compiere scelte estreme.
Non aver paura di parlarne. Lasciar esprimere una persona può aiutare nel capire le sue intenzioni, quindi è bene comprendere come si senta liberandola dalle censure ed utilizzando un tipo di ascolto attivo.
Se percepisci un rischio, non è tuo compito salvare una persona. Contatta i numeri di emergenza del tuo Paese, incoraggiala a chiedere aiuto mediante i servizi a disposizione.

Bibliografia
  • Hofstra, E., Elfeddali, I., Bakker, M., de Jong, J.J., van Nieuwenhuizen, C., van der Feltz-Cornelis, C. M. (2018) Springtime Peaks and Christmas Troughs: A National Longitudinal Population-Based Study into Suicide Incidence Time Trends in the Netherlands. Front Psychiatry. Feb 26;9:45.
  • Deisenhammer, E. A., Stigibauer, G. K., & Kemmler, G. (2018). Timing aspects of suicide: Frequency of suicide in relation to birthday, holidays, weekdays, season, birth month. Neuropsychiatrie, 32, 93-100
  • Beauchamp, G. A., Ho, M. L., & Yin, S. (2014). Variation in Suicide Occurrence by Day and during Major American Holidays. Journal of Emergency Medicine (0736-4679), 46(6), 776–781.
  • Plöderl, M., Fartacek, C., Kunrath, S., Pichler, E.M., Fartacek, R., Datz, C., Niederseer, D. Nothing like Christmas–suicides during Christmas and other holidays in Austria (2015). Eur J Public Health. Jun;25(3):410-3. doi: 10.1093/eurpub/cku169. Epub 2014 Sep 22.
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  • Hillard, J.R., Holland, J.M., Ramm, D. (1981). Christmas and psychopathology. Data from a psychiatric emergency room population. Arch Gen Psychiatry. Dec;38(12):1377-81.
  • Bergen, H., Hawton, K., Waters, K., Cooper, J., Kapur, N. (2010). Epidemiology and trends in non-fatal self-harm in three centres in England: 2000-2007. Br J Psychiatry. Dec;197(6):493-8.
  • Peretti, P. (1980). Holiday depression in young adults. Psychologia. 23(4): 251:255.